Possono convivere in una stanza una lampada di una vecchia stalla di Contovello e i bauli di un conte goriziano?

Nel mio smartphone avevo registrato il numero della venditrice sotto il nome di “signora dei bauli” e ancora oggi non riesco a ricordare il suo nome. Ricordo, invece, molto bene la storia dell'anziana signora. Era stata per oltre venticinque anni l'amante di un conte goriziano che, in punto di morte, le aveva lasciato in eredità il ricco mobilio della villa e una trentina di bauli da viaggio. Sicuramente un'eredità importante, ma anche molto ingombrante ….

Incontrai la signora nella villa del conte e mi lasciai affascinare dalle storie che mi raccontò: il loro amore tra feste e viaggi. Le fughe e gli incontri clandestini. Sfogliai insieme a lei persino il loro album fotografico!

Alla fine comprammo solo tre bauli, lasciando il resto dell'eredità e della storia d'amore ad altri ascoltatori attenti e nostalgici.

La lampada del soffitto, invece, è stata una proposta di Paolo, il creativo artigiano di una bottega di Trieste, Qui gatta ci cova..

Oltre a creare lampade in ceramica con le sue mani, Paolo è anche un collezionista di oggetti e quella lampada di provenienza contadina faceva proprio al caso nostro.

I bauli del conte e la lampada della stalla convivono ora felicemente. Come si dice.... dalle stelle alle stalle...!