Un po' di Storia
Quando il grande giornalista e storico Guido Botteri ci consegnò il suo manoscritto con una bozza di ricerca sull'edificio dove sorge Juna, fummo inondati da emozione e da un pizzico di orgoglio. L'entusiasmo con cui aveva raccolto foto, fonti e interviste in paese ci è stato raccontato da Botteri, che si era impegnato nel progetto con la stessa passione e cura con cui affrontava i suoi numerosi studi e ricerche storiche di più ampio respiro. Si trattava di un progetto che sarebbe stato destinato ad ampliarsi e sul quale sappiamo stava ancora lavorando.
Secondo le sue ricerche Juna fa parte del complesso che, ad Aurisina, era chiamato -evidentemente per la sua "imponenza" architettonica – "il Vaticano".
Il complesso fu costruito alle fine del Settecento, quando Aurisina si sviluppa a fianco della chiesa di San Rocco, sorta ai margini del borgo antico e lo realizza una delle famiglie più antiche ed autorevoli di Aurisina: i Gruden.
E' Pietro Gruden che fa costruire il complesso edificio dove, oltre alla dimora delle famiglie, vengono allestite delle "stazioni di posta", con le stalle ed i cavalli per il cambio della pariglia.
Gli stessi Gruden, con i loro carri ed i loro cavalli, trasportano a Trieste e nelle migliori città dell'Impero austro-ungarico le pregiate pietre delle cave di Aurisina.
All'inizio della prima Guerra Mondiale ai Gruden, subentra nella proprietà del “Vaticano” un'altra famiglia importante di Aurisina, quella degli Caharija. Il complesso verrà destinato a trattoria e deposito di birra, con la gestione di Silvester Caharija.
Durante la prima Grande Guerra la Gostilna e l'intero complesso "Vaticano" furono requisiti dall'esercito austro-ungarico, che la trasforma in ospedale da campo, per accogliere i feriti del fronte italiano, utilizzando – d'estate – persino il piazzale antistante la Chiesa, visto l'alto numero di soldati feriti.
Successivamente fu nuovamente requisito dalle autorità fasciste, divenendo anche la sede dell'Opera Nazionale Dopolavoro con la colonia elioterapica.
Un'altra requisizione di fatto è quella operata, nel 1944, dai tedeschi della "zona di operazioni dell'Adriatisches Küstenland" che autorizzano l'insediamento nel "complesso Zaccaria" (dall'italianizzazione del cognome Caharija) della prima scuola elementare (erano, per la verità, le "ottennali") con lingua di insegnamento slovena, dopo oltre vent'anni, da quando il Regime fascista aveva abolito tutte le istituzioni scolastiche e culturali degli sloveni e, nell'Istria, anche dei croati.
La sistemazione durerà soltanto un anno, finché, dopo la liberazione, saranno collocate altrove tutte le scuole con lingua di insegnamento slovena.
Sono gli anglo-americani del Governo Militare Alleato del territorio di Trieste (l'autorizzazione è firmata dal Civil Affairs Officer) che, nel marzo del 1946, accolgono la richiesta del proprietario dell'edificio, Giovanni Caharija (figlio di Silvester) di "modificare a sala cinematografica e ricreazione" la casa N. 97. La gestione del "Cine Nabresina" rimarrà in attività per un decennio, fino al 1956.
https://www.agriturismojuna.it/index.php/it/storia.html#sigProId24c7cab8c0
Dagli inizi degli anni '70 lo storico negozio di Agraria della nostra famiglia ha occupato il sito che oggi ospita Juna, subentrando, a sua volta, alla gestione di un negozio di alimentari.
Nel marzo del 2007, dopo il trasferimento dell'Agraria Stanissa in una nuova sede, sono iniziati i lavori di lenta ristrutturazione dell'edificio, che si sono conclusi nella primavera del 2016.